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Guinness World Record

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72.890 visite, 68 articoli, 5.870 nuovi iscritti su Facebook, 1.956 e-mail, 23 interviste, 30 proposte di lavoro. Tutto questo negli ultimi tre giorni. E aspettate di sentire cos’è successo dopo.

Ma andiamo per ordine…

Quei pochi di voi che già mi conoscevano sapranno che a marzo sono entrato nel Guinness World Record battendo il primato mondiale di commenti ad un singolo post su Facebook (l’ho raccontato qui!). Anche in quei giorni ci furono parecchie conseguenze: 17 articoli su giornali e blog, impennata delle visite al sito, vendite su OhKay.it aumentate del 350%, iscritti su Facebook da 875 a 35.000 e proposte di lavoro/collaborazione a non finire (alcune anche molto allettanti).

Morale della favola: una campagna di webmarketing non convenzionale riuscita alla grande, sicuramente più di quanto avessi immaginato. E il mio nome stampato nel libro del Guinness World Record, uno sfizio in meno sulla lista dei desideri. Negli ultimi 6 mesi, dunque, quest’iniziativa (che io considero tuttora come un gioco) ha aumentato sensibilmente il numero di persone che mi seguono e l’attenzione su ciò che faccio, ma non avrei mai pensato che potesse scatenare ancora nuove conseguenze.

Con mia grande sorpresa, una settimana fa vengo contattato dalla Mondadori che vorrebbe propormi come testimonial per pubblicizzare l’uscita dell’edizione italiana del libro dei record, di cui è editore. Io accetto e così il giorno dopo, a partire dall’ANSA fino alle riviste più impensabili (compreso Vanity Fair), il mio nome compare nel comunicato stampa insieme a Paolo Maldini: “Il campione del Milan è stato il più anziano capitano a guidare una squadra in Champions. Da record anche Roberto Esposito: suo un post su Facebook con 390 mila commenti“.

Meno di 24 ore e Il Mattino mi invita nella sua redazione per intervistarmi. L’appuntamento è per le 15:00 ma alle 14:25 sono seduto all’ingresso, col portiere che tra una chiamata e l’altra mi lancia qualche occhiata. Incontro Pietro Treccagnoli, il giornalista che scriverà il pezzo: a causa di una vecchia abitudine, continuo involontariamente a dargli del lei nonostante si sia subito deciso di saltare le formalità e darci del tu. Con una disponibilità visibilmente sincera, mi racconta del giornale e mi accompagna dai fotografi per qualche scatto che sia adatto alla carta stampata. In seguito, ci spostiamo al bar all’interno della redazione e Treccagnoli mi offre un caffè, poi via ad una lunga chiacchierata senza imbarazzi. Mentre parlo, osservo il giornalista segnarsi qualche appunto su un piccolo blocchetto che porta il suo nome in copertina. Continuiamo a parlare anche mentre mi riaccompagna all’ingresso e ne approfittiamo per un confronto tra i numeri della carta stampata e quelli dell’edizione online: “Il cartaceo ancora resiste. E Il Mattino resta un grande giornale. Tutti lo snobbano e tutti lo leggono” mi ripete lui.

La sveglia è impostata per le 9:00 ma il mattino dopo alle 7:30 sono in piedi. Scendo senza lavarmi la faccia e compro due copie del giornale, poi chiamo nonna e scopro che l’ha già letto da mezz’ora. Mi preparo ad affrontare il caos che puntuale arriva un paio d’ore dopo: le visite al blog superano quelle dell’ultimo mese, le e-mail fioccano come neve, il cellulare esplode.

A metà mattinata, mentre le signore propongono a mamma di scacciarmi il malocchio e i primi giornali nazionali riprendono la notizia, Treccagnoli mi conferma che qualcosa si sta muovendo: “Robbé, hai cominciato a scassare. Mi ha chiamato l’Unione degli Industrali di Napoli che voleva un tuo contatto, ti manderanno un’e-mail“.

Il massmediologo Klaus Davi la definisce “una perfetta operazione di marketing” e continua: “La rete vive di eventi e lui ha capito quale onda calvalcare“. Mentre una trentina di giornali e blog riscrivono la notizia, il Corriere del Mezzogiorno mi nomina “Re di Facebook“, almeno 3 radio mi chiedono di partecipare in diretta (qui con i mitici Fabrizio e Daniele di Radio Club91) e un’agenzia di stampa si presenta qui a casa con telecamera in spalla.

Nel pomeriggio, sento al telefono i ragazzi di Radio KissKiss: mi propongono di intervenire durante “I corrieri della sera“, la trasmissione di Pippo Pelo e Francesco Facchinetti, e nell’attesa chiedo su Facebook: “Che dite, lo faccio un rutto in diretta?“. Non immaginavo che quei due bastardi stessero leggendo e così, durante l’intervista, Pippo Pelo mi provoca: “Tu per caso sei uno di quelli che promette e poi si tira indietro?“. Non me lo faccio ripetere due volte e un mio rutto riecheggia nelle radio d’Italia.

Parlo ancora con Pippo e Francesco, sia a fine trasmissione che sabato mattina, e nasce una sfida: se entro sabato 15 ottobre riuscirò a portare la loro pagina Facebook a 10.000 fan, loro pagheranno un pegno in diretta e mi lasceranno condurre una rubrica settimanale in radio! (Giovedì mattina, 13 ottobre mattina, i loro fan sono 10.035)

Nei giorni successivi, la Repubblica sbatte una mia intervista in prima pagina (video più cliccato del giorno, con 44.360 visualizzazioni e una faccia che testimonia le ultime 72 ore senza il tempo di dormire o farmi una doccia). Lo stesso accade sulla prima pagina di TgCom, La Stampa, Vanity Fair, RDS, Corriere Nazionale, Virgilio, Yahoo, Kataweb, Settimo Potere, Quotidiano.net, CronacaLive, Ninja Marketing, Giornale del Cilento, DailyMotion, MediaGu!, LatinaPress, Facebook-Mania, TMNews, Il mondo di Patty, BlogVille, Radio Penny FM, NanoPress e qualche altro che non ho ancora scovato (qui la raccolta di tutti gli articoli sul record).

Nel frattempo, gli esperti del settore notano la strategia di marketing che si nasconde dietro al mio gioco e gli effetti sperati cominciano ad arrivare: da mesi sto lavorando ad un’idea rivoluzionaria per il web e da luglio, insieme ad un piccolo team di programmatori, abbiamo iniziato a metterla in pratica creando una Web Startup. Qualcuno se n’è accorto e non ha esitato a mostrarmi il suo interesse con proposte di collaborazione o inviti a discutere un investimento.

Per il momento, il team di sviluppo è al completo e non possiamo accettare nuovi sviluppatori (farei un’eccezione solo per un webdesigner coi controcazzi!) mentre di investimenti c’è sempre bisogno, dato che non c’abbiamo una lira e aspettiamo un primo finanziamento per comprare nuovi server e cominciare a giocare pesante. Dunque, ho messo in vendita un quota del 10% a 100.000 euro (io sono proprietario del 57%): le offerte continuano ad arrivare e per tutto il mese avrò appuntamenti per presentare il progetto e valutare le proposte di investimento.

Non so che altro dirvi, ma vi posso garantire che questo è solo l’inizio: ho alcune grandi idee che mi girano per la testa, mi tormentano da anni senza darmi tregua e in questi giorni sto finalmente creando le occasioni per metterle in pratica. Quindi non me ne starò zitto e buono, avrete presto mie notizie e mi farò sentire… caspita se mi sentirete. E’ una promessa.

Ricorderò la settimana appena trascorsa non solo per quello che vi ho appena raccontato, ma anche per la morte del mio più grande mentore Steve Jobs. Non ho mai comprato un iPhone, ma da quest’uomo ho imparato ad essere un visionario e a trovare il coraggio di rischiare sempre per le mie idee, facendo dei suoi pensieri la filosofia di vita che mi ha portato fin qui.
Ed è quindi doveroso chiudere questo post con le sue parole:

Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose, tutte le aspettative di eternità, l’orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire… semplicemente svaniscono di fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che c’è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il miglior modo che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa di avere qualcosa da perdere.

Siete già nudi. Non c’è ragione per non seguire il vostro cuore.

Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: in qualche modo loro sanno che cosa volete realmente diventare.

Siate affamati. Siate folli.

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